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Mammooth

MAMMOOTH 04

MAMMOOTH è un team di produttori e musicisti di Roma attivo dal 2001 capitanato e diretto da Riccardo Bertini (voce, chitarra elettrica), Fabio Sabatini (tastiere, pianoforte e synths) e Cristina Carlini (loops e percussioni). Il suono dei MAMMOOTH è potente, ibrido ed innovativo, un perfetto equilibrio tra radici elettroniche, ramificazioni pop, distorsioni blues e lirismo soul.
Nel 2001 esce “RAINING MAMMOOTH“, primo lavoro autoprodotto della band, poi diventato la colonna sonora del film “SANDRINE NELLA PIOGGIA” di Tonino Zangardi. Dal 2002 al 2004 i MAMMOOTH lavorano a sonorizzazioni live per spettacoli teatrali e colonne sonore per corto e medio-metraggi. Questi lavori sono stati in parte raccolti nell’album “SOUNDTRACKS” e in parte pubblicati in cd a tiratura limitata.
Nel 2005 partecipano al festival ENZIMI con un progetto speciale dal vivo che coinvolge l’attore Claudio Santamaria alla tromba e il dj Raffaele Costantino al laptop e alla drum machine.
Tra il 2006 e il 2008 realizzano la colonna sonora e il sound-design del cartone animato in 3D “LEO E GEBEDIA” ed una serie di altri lavori audio/video commissionati e prodotti dalla Spark Digital Entertainment per il canale tematico Studio Universal.
Nell’aprile 2009 i MAMMOOTH dividono con i Port-Royal il palco di MEET IN TOWN, la nota rassegna dedicata alla musica elettronica dall’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Alla fine di luglio sono ospiti del festival NEL NOME DEL ROCK, la cui XX edizione vede tra gli altri Frankie HI NRG e Kaki King.
E sul finire dello stesso anno pubblicano il loro album d’esordio “Back In Gum Palace” (Forward Music Italy), distribuito anche in BENELUX, POLONIA e GERMANIA. L’album ha un ottimo riscontro di critica e pubblico con recensioni entusiastiche.
Parallelamente al lavoro di studio e ai live, i MAMMOOTH continuano a comporre nuove colonne sonore per il cinema e per il teatro.
2008 “Polvere” di Max D’Epiro e Danilo Proietti.
2009 “Sandrine nella pioggia” di Tonino Zangardi, film indipendente che avrà diversi riconoscimenti tra cui il Premio per la miglior colonna sonora al BAFF 2011 e la candidatura ai Globi D’oro della stampa internazionale 2012.
2010 “I baci mai dati” di Roberta Torre, in concorso alla 67^ Mostra del Cinema di Venezia.
Nell’ottobre 2011 Riccardo Bertini realizza la colonna sonora dello spettacolo teatrale “L’OCCIDENTE SOLITARIO” di Martin McDonagh con Claudio Santamaria, Filippo Nigro, Massimo De Santis e Nicole Murgia per la regia di Juan Diego Puerta Lopez. Lo spettacolo è stato un successo di critica e pubblico con ben due anni di repliche in tutta Italia.
A dicembre i MAMMOOTH vincono il premio MIGLIOR VIDEO ESORDIENTE al ROMA VIDEOCLIP 2011 con “Gone” diretto da Tonino Zangardi.
Nel maggio 2012 Riccardo realizza la colonna sonora dello spettacolo teatrale “OSCILLAZIONI” di Vitaliano Trevisan, con Giordano De Plano per la regia di Giuseppe Marini.
Nel 2014 i MAMMOOTH cambiano completamente pelle e line-up con l’aggiunta della compositrice e percussionista Cristina Carlini. Entrano nella scuderia di MArteLabel e rivedono completamente le loro produzioni e le loro performance live. Le nuove songs più marcatamente elettroniche li vedono alle prese con live set mutevoli e contaminati, che hanno avuto il loro battesimo al MArteLabel New Entry il 5 giugno presso il Circolo degli Artisti di Roma (ospiti internazionali i francesi La Femme).
A settembre sono protagonisti di TWINNING (BiennaleMArteLive), evento nato in collaborazione con alcune delle più importanti realtà della scena elettronica scandinava tra cui i produttori e musicisti danesi ANNA LIDELL ed HENRIK MARSTALL e la loro label MACHINEDROPS. Il frutto di queste sessions è diventato uno dei singoli del nuovissimo album dei MAMMOOTH “EAT ME, DRINK ME”.
Ad ottobre si esibiscono con uno showcase al MEDIMEX 2014, l’importante Salone dell’Innovazione musicale di Bari.
Sempre ad ottobre iniziano le registrazioni della colonna sonora del film “L’esigenza di unirmi ogni volta con te” di Tonino Zangardi con Marco Bocci e Claudia Gerini prodotto da Rai Cinema e Minerva Pictures in cui si rinnova il sodalizio artistico tra i MAMMOOTH e il regista romano dopo il successo di “SANDRINE NELLA PIOGGIA”. L’uscita del film è prevista per la primavera del 2015.
Novembre e dicembre 2014 impegnano la band nei recordings e nella produzione di “EAT ME, DRINK ME“, album che segna un punto di svolta nelle produzioni della band romana: “la nuova luminosa anima dei Mammooth”, come loro stessi lo definiscono. 


Dicono di “Back in Gum Palace”

Il Sole 24 Ore – Massimo Garofalo
«I Mammooth sono un collettivo “aperto” dalla cui affinità nasce una straordinaria capacità visuale, che sconfina ben oltre i linguaggi della musica: negli anni molte le collaborazioni con video-artisti, le creazioni innovative (un sito a sviluppo orizzontale), la realizzazione di colonne sonore: Sandrine nella pioggia (film di Tonino Zangardi con Adriano Giannini, Alessandro Haber, Monica Guerritore e Sara Forestier) e Polvere di Massimiliano D’Epiro e Danilo Proietti»
http://maurogarofalo.nova100.ilsole24ore.com/2009/09/24/fast4ward-puntata-1-mammooth/

Il Fatto Quotidiano – Pasquale Rinaldis
«Un disco che costruisce ponti tra epoche e atmosfere, ampliando la struttura delle canzoni in più direzioni, un approccio di base che si potrebbe definire art rock e che sfocia in fughe tra l’hard rock e la psichedelia»
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/23/il-ritorno-dei-mammooth/63950/

L’Unità – Si.Bo.
«Esordio sorprendente (dopo dieci anni di colonne sonore e eventi laterali) per questi romani che riescono a mescolare con maestria e gusto post-rock, Canterbury, l’elettronica e un pizzico di progressive. Comune denominatore è un certo romanticismo decadente e un suono molto caldo»
http://s127.photobucket.com/user/cicalone33/media/LUnit_13_12_2009-1.jpg.html

Rockerilla (intervista) – Roberto Mandolini
«Il nome Mammooth non può essere assolutamente essere slegato dalla musica che suoniamo e produciamo e in questo senso è un ossimoro. Cioè il mammut animale preistorico e la nostra musica sono antitetici. La preistoria e il glitch, la pesantezza del pachiderma e il romanticismo raffinato che andavamo cercando da anni. Ci piace giocare con le parole anche nel titolo dell’album “Back in gum palace”. Naturalmente il palazzo di gomma è l’Italia, che rifiuta ogni accelerazione, ogni nuova energia, dove le persone più che cittadini si sentono sudditi di un potere logoro e incapace»
https://www.flickr.com/photos/93758824@N00/4365698867/sizes/l/

RockShock – Massimo Garofalo
«Al di là delle etichette e dell’elenco delle band che i “nostri” dimostrano di conoscere a menadito, quella dei Mammooth è una musica libera di andare in qualsiasi direzione. Bravi, bravissimi, a tratti grandi, avrebbero bisogno di circoscrivere un po’ il loro ambito, giusto per rendersi un po’ riconoscibili. O forse no. Meglio tenerceli liberi di spaziare a 360 gradi»
http://www.rockshock.it/mammooth-back-in-gum-palace/

Storia della Musica – Stefano Fasti
«Basta aver capito che quella dei Mammooth è una amalgama che frantuma secondo dopo secondo la materia della quale si sono costituite band di kraut-rock, new-wave, progressive, elettronica, pop: una viva amalgama fluida per nulla timida nell’apparire fruibile, poiché certa della propria complessità intrinseca.
http://www.storiadellamusica.it/elettronica_grooves_dance/electronica/mammooth-back_in_gum_palace%28forward_music_italy_goodfellas-2009%29.html

SentireAscoltare – Fabrizio Zampighi
«Generi musicali distanti tra loro (rock, elettronica, post-rock), progettualità su ampia scala (le colonne sonore di Sandrine nella pioggia e Polvere), videoarte, collaborazioni inaspettate (il Live@Enzimi con l’attore Claudio Santamaria alla tromba): in tempi di crossover selvaggio, Mammooth è un contenitore più che un gruppo»
http://sentireascoltare.com/recensioni/Mammooth-back-In-Gum-Palace

Ondalternativa – Alessandra Sandroni
«Oltre all’indiscutibile talento i nostri romani hanno saputo far coesistere senza farli stridere fra loro, generi apparentemente lontani, riuscendo a realizzare un disco piacevole, interessante e, assolutamente, originale. Provare per credere»
http://www.ondalternativa.it/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=3918

Nerds Attack – Gioele Valenti
«Gli anni ottanta dei Devo, dei Police e, perchè no, il ’75 dei Neu!, risultano essere qualcosa in più che la semplice ossatura per la sesta traccia, ‘Me At My Most’, episodio a mio avviso tra i più riusciti dell’album. La settima traccia poi è un magistrale sunto strumentale dal gusto electro indie, eco di certe ultime derive dei Mercury Rev»
http://www.nerdsattack.net/mammooth-back-in-gum-palace-forward-2009/

ProgWereld – Ruard Veltmaat
«De conclusie kan volgens mij makkelijk worden gemaakt. Dit gehele album is ondanks de diversiteit fijnzinnig en doordacht opgebouwd. Aan de ene kant is er een enigszins rauw randje, waar vooral het gitaarwerk zorgt voor wat agressiviteit, aan de andere kant is juist de subtiliteit waarin de empathie voor instrumenten een grote plaats inneemt. Ook het gebruik van de samples wordt door de band nergens overdreven, met als eindresultaat een postmoderne creatie met een unieke stijl. Zo ziet de band dit overigens zelf ook, volgens de spaarzame informatie die op het internet is te vinden. Over de productie niets dan lof, het album klinkt haarzuiver. Mijn jaar had niet beter kunnen beginnen»
http://www.progwereld.org/cms/recensies/album/mammooth-%E2%80%93-back-in-gum-palace/

KindaMuzik – André Rozendaal
«De tien songs op Back in Gum Palace liggen alle makkelijk in het gehoor, maar suggereren bij eerste beluistering ook een diepere muzikale laag. Die blijkt bij nadere beluistering echter toch niet zo heel erg diep te zijn. Dit heeft ook een voordeel. Want wil je wel de lusten, maar niet de lasten van bijvoorbeeld psychedelica en electronische muziek, dan zit je bij Back in Gum Palace op de eerste rang. Dat wil zeggen: niet te veel moeilijkdoenerij uit deze genres in een populair jasje. En dat moet je als band toch ook maar kunnen»
http://www.kindamuzik.net/recensie/mammooth/back-in-gum-palace/19815/

Rock Report
«I’m calling Mammooth a progrock/indiepop band but I could have easily added psychedelic, jazz-rock, ambient & classic hard rock to that equation. But rest assured that the more open-minded music aficionado will have a mouthful to chew on with this platter»
http://www.rockreport.be/review.asp?id=2704

Ekaya
«Ik ben erg enthousiast over dit album. Misschien wel te, het zal namelijk niet het album van het jaar 2010 zijn. Toch, ook na 10 maal luisteren wist dit album me nog te verrassen en klonk het nog net zo fris als de eerste keer. In het Italiaans zou ik het -luidkeels en met flink veel vervoering in de stem- als volgt willen uitdrukken: “Capello Mammooth! bravo, bravo!”»
http://www.ekaya.nl/music-reviews/mammooth-back-in-gum-palace/